Quando (non) si usa la virgola

Partiamo dalla grammatica: non ci sono molte regole che dicono quando si usa la virgola e quando non si usa la virgola.

QUANDO NON SI USA LA VIRGOLA: REGOLE ED ECCEZIONI

Non bisogna metterla tra soggetto e verbo, tra verbo e complemento, tra sostantivo o nome e complemento, tra verbo essere e aggettivo, tra verbo essere e il nome lo accompagna nel predicato nominale, prima di una dichiarativa. Non si mette neanche in espressioni come né…né, sia…sia e così via.

Facile, no? Poche regole. Regole chiare.

Solo che a volte alcuni scrittori mettono la virgola tra soggetto e verbo. Ad esempio, se leggete Castelli di rabbia di Baricco trovate spesso questa costruzione. Diamo per scontato che Baricco conosca questa regola e quindi pensiamo che l’abbia fatto apposta, per questioni di ritmo e di stile. Chi conosce la lingua può permettersi di trattarla male e di ignorare le regole della grammatica. Un po’ come quando si va al Museo del Novecento di Milano e si vedono i disegni dei Futuristi. Sapevano utilizzare la matita in modo classico ma poi hanno scelto di non farlo. Però, se non si è uno scrittore famoso o un giornalista affermato e si decide di non tenere conto delle regole, si rischia di passare per ignoranti.

Un altro problema è la distrazione. Spiego meglio. È vero che non bisogna mettere la virgola tra soggetto e verbo e tra verbo e complemento oggetto. Tuttavia, tra queste due parti del discorso si può mettere un’incidentale. Cioè una frase che s’ interpone tra questi due elementi e che potrebbe essere messa anche da un’altra parte. Qualcosa di simile all’ablativo assoluto del latino.

Prendiamo questa frase come esempio.

Milano conta 1.300.000 abitanti.

Io posso scrivere

Milano, che è la città in cui sono nato, conta 1.300.000 abitanti.

La frase “che è la città in cui sono nato” è compresa tra due virgole e separa il soggetto (Milano) dal verbo (conta). Se la eliminiamo, soggetto e verbo tornano a stare vicini.

Anche in questo caso sembra tutto semplice. E anche in questo caso non lo è. Infatti, può capitare che ci dimentichiamo di mettere la seconda virgola. Io preferisco utilizzare le parentesi (anche se Umberto Eco nel libro Come si scrive una tesi di laurea sconsiglia di usarle).

Per il resto, l’uso della punteggiatura è spesso soggettivo (molte delle indicazioni che dà il correttore automatico sono solo dei suggerimenti) e si mettono o non si mettono i segni d’interpunzione per due motivi.

Il primo è la chiarezza. Una virgola In più o una virgola in meno ci può far capire meglio il senso di una frase.

Vattimo, nel tradurre una frase di Gadamer ha inserito una virgola, che nel testo tedesco non c’era. Questo ha reso meglio il concetto.

Ecco quello che scrive l’Accademia della Crusca.

Si usa, o almeno si può usare, la virgola: negli elenchi di nomi o aggettivi, negli incisi (si può omettere, ma se si decide di usarla va sia prima sia dopo l’inciso); dopo un’apposizione o un vocativo e anche prima di quest’ultimo se non è in apertura di frase (Roma, la capitale d’Italia. Non correre, Marco, che cadi). Nel periodo si usa per separare dalla principale frasi coordinate introdotte da anzi, ma, però, tuttavia e diverse subordinate (relative esplicative, temporali, concessive, ipotetiche, non le completive e le interrogative indirette). Le frasi relative cambiano valore (e senso) a seconda che siano separate o meno con una virgola dalla reggente: gli uomini che credevano in lui lo seguirono cioè ‘lo seguirono solo quelli che credevano in lui’ è una relativa limitativa; gli uomini, che credevano in lui, lo seguirono, ovvero ‘lo seguirono tutti gli uomini perché credevano in lui’, è una relativa esplicativa.

IL RITMO

Il secondo, ed è quello che ci interessa di più, è il ritmo del testo.

La presenza di troppe virgole lo rallenta. Il punto e virgola lo rallenta ancora di più ( il punto e virgola si utilizza negli elenchi). D’altra parte, una frase senza virgole è innaturale (gli scrittori possono farlo, soprattutto quando riproducono i flussi di coscienza).
La virgola serve a tirare il fiato.

Un asindeto ha un ritmo lento. Anche il polisindeto. Un asindeto e un elenco senza la e o altre congiunzioni

Il polisindeto è un elenco con la ripetizione della congiunzione.

Asindeto: mangio gli spaghetti, il pollo, le patatine.

Polisindeto: mangio e gli spaghetti e il pollo e le patatine.

Si tratta comunque di due figure retoriche.

A volte, le cose sentite per caso hanno molta importanza. Ricordo la presentazione di un libro. Un libro sulla virgola. L’autrice disse una frase che seguo quasi come regola aurea quando devo decidere se in una frase la virgola ci va o meno: nel dubbio, non mettetela.

Infine, anche la posizione della virgola determina il ritmo della frase.

Faccio un esempio.

Invece, La Paz è la capitale legislativa e la sede del governo.

La Paz, invece, è la capitale legislativa e la sede del governo.

Sentite due ritmi diversi? Due velocità diverse?

DUBBI CHE ABBIAMO QUASI TUTTI

  1. Eppure, a volte ho trovato la virgola prima dell’aggettivo. In questo caso non viene considerata un errore in quanto serve a a rallentare il ritmo o a dare più enfasi.
  2. Si può mettere la virgola prima della e. In due casi: prima di un’incidentale (anzi, si deve mettere se l’incidentale inizia con la parola “e”) e prima dell’ultima frase di un periodo. Nel secondo caso lo si fa per rallentare un po’ il ritmo o per dare l’idea che tra due eventi molto contigui non c’è proprio una contemporaneità. Prendiamo questo esempio: sono tornato a casa, e ho avuto la buona notizia. In questo caso, si evidenzia che il secondo evento si è verificato dopo il primo. Attenzione: per citare una pubblicità di un po’ di anni fa, puoi, non è che devi. Io preferisco non mettere la virgola prima della e perché nella maggior parte dei casi la reputo superflua.
  3. La virgola prima del ma? Va bene se si trova tra due frasi. Non va messo tra due sostantivi (con o senza articolo), tra due nomi, tra due aggettivi o tra due avverbi.   Ho studiato, ma non 

Spero di essere stato abbastanza esaustivo nello spiegare quando si usa o non si usa la virgola. Fatemelo sapere nei commenti.

Home » Blog » Quando (non) si usa la virgola