Il 1 febbraio verso le 16 ero in piazzale Loreto, a Milano, all’angolo con viale Brianza: Veronica era stata appena investita da un camion. Veronica era una ragazza di 38 anni. Si può usare la parola ragazza per una persona di 38 anni? Secondo me, sì.
I FATTI
L’autista ha detto di non averla vista: probabilmente si trovava in un punto cieco. Lì c’è una pista ciclabile. Occupata dalle macchine parcheggiate.
Se avessi fatto ancora il giornalista o il citizen journalist, forse avrei voluto avere più materiale per scrivere un articolo, magari parlando con le Forze dell’Ordine che erano là. Forse avrei voluto essere un testimone oculare. Ma non fa per me. Qualche anno fa ho assistito al racconto di un ex giornalista. In breve, non ha avuto nessun problema nel pubblicare il nome di una persona accusata di pedofilia, che poi è stata scagionata.
VIA VERONICA, LORETO
Il sabato successivo (il 1 febbraio era un mercoledì), nella zona dove è avvenuto l’impatto migliaia di persone hanno fatto una manifestazione per ricordare la ragazza e per chiedere più tutele per i ciclisti. Ah, mi sono dimenticato di dire che era in bicicletta quando è stata investita.
Il lunedì, quando sono ho imboccato l’angolo tra piazzale Loreto e viale Loreto, ho visto tanti fiori, tutti per Veronica. Molti più di quanti ne mettano di solito nei posti in cui c’è una incidente mortale. E una foto che la in cui lei è in montagna. E messaggi (alcuni dei quali scritti in caratteri di un altro alfabeto). Sono passati più di venti giorni e non solo nessuno tocca i fiori (ci mancherebbe!) ma mi sembra che aumentino, addirittura. Tuttavia, la cosa che mi è piace di più sono i cartelli, attaccati sulla parete a mo’ d’insegna, che la ricordano. Infatti, iniziano tutti con “Via Veronica”. E sotto, una piccola dicitura.
Via Veronica
Creatrice di bellezze.
Via Veronica
Campionessa mondiale di amicizia.
Via Vero
Sushi girl.


















































A me sembra che, in questi modo, non la commemorino ma ne celebrino la vita senza retorica.
Ed è quello che mi piace. Anch’io vorrei essere ricordato così. C’è anche un apprezzamento estetico, scritto in riocontra (il linguaggio in.codice che inverte le sillabe). Non è proprio fine ma secondo me non è volgare.
Mi è venuto in mente il cimitero di Copenaghen, Assistens Kirkegård, in cui le persone fanno i pic-nic o vanno a correre.
I
In particolare, una lapide sempre presente nella zona ricorda la giovane Veronica Ippolito, medaglia d’oro al valore civile e bandiera di Carmine, scomparsa in un incidente stradale nel 2006.
A seguito della richiesta dei cittadini, la giunta municipale ha pensato di intitolare viale Brianza a Veronica Ippolito e di suggerire l’applicazione di alcune restrizioni al traffico.
Le strade sarebbero trasformate in piste ciclabili, viali pedonali oltre alle viabilità attuali. Si organizzereb
Devi accedere per postare un commento.