Il tono di voce: il Dispaccio di Ems

Tono di voce

Parliamo del tono di voce e lo facciamo in un modo un po’ anomalo.

Lo facciamo con una lezione di storia. Non preoccupatevi: cercherò di essere abbastanza breve e il più leggero possibile.

STORIA

Per spiegarvi l’importanza del tono di voce vi parlerò dell’episodio passato alla storia come il Dispaccio di Ems.

Siamo intorno al 1870. Il trono di Spagna è vacante e viene offerto a Leopoldo, della dinastia degli Hoenzollern, la stessa che regna in Prussia.

Napoleone III non vuole assolutamente che Leopoldo accetti perché altrimenti la Francia si troverebbe accerchiata dai tedeschi (visualizzate la cartina).

Riesce a ottenere la rinuncia ma non gli basta: vuole che Guglielmo I, il re di Prussia, gli garantisca che nessun Hoenzollern salirà mai sul trono di Spagna. Anzi, che nessun Hoenzollern si candiderà mai per il trono di Spagna In realtà, come capo della casata, era stato Guglielmo a decidere di accontentare Napoleone III

A questo scopo, nel luglio del 1870, l’imperatore francese manda un ambasciatore a Ems a parlare con il re prussiano, che è lì in vacanza. Ems è una città termale. Guglielmo non diede nessuna garanzia per il futuro e si congedò dall’ambasciatore.

TONO DI VOCE

È a questo punto che entra in gioco Bismarck. Bismarck vuole la guerra contro la Francia perché è l’unico ostacolo contro l’unificazione della Germania.

Dopo aver parlato con due  generali dello stato maggiore prussiano, Helmuth von Moltke e Albrecht von Roon, sa che la vittoria è pressoché certa.

Ma vuole che sia la Francia ad attaccare la Prussia. Allora, che cosa fa?

Prende un telegramma, che gli aveva mandato il consigliere Heinrick Abeken  e lo modifica. Ne modifica anche il tono di voce.

Ecco il testo originale.

Sua Maestà mi scrive: “Il conte Benedetti mi ha sorpreso insidiosamente alla passeggiata, chiedendo in modo molto insistente l’autorizzazione a telegrafar subito che per l’avvenire non avrei più dato il mio consenso, qualora gli Hohenzollern fossero ritornati alla loro candidatura. Ho finito col congedarlo un po’ severamente poiché né si devono né si possono prendere tali impegni “à tout jamais“. Gli ho detto naturalmente che non avevo ricevuto ancor nulla, e che avendo egli prima di me le informazioni di Parigi e di Madrid, vedeva bene che il mio governo era di nuovo fuori questione”. Di poi sua Maestà ha ricevuto una lettera del Principe. Siccome Sua Maestà aveva detto al conte Benedetti che aspettava notizia del Principe, così, tenuto conto della pretesa di lui, la stessa Maestà (…) ha deciso di non ricevere più il conte Benedetti, ma di fargli dire da un aiutante di aver ora ricevuto dal Principe la conferma della notizia che Benedetti già aveva avuto da Parigi, e di non aver più nulla da dire”

Questo, invece è il test0 che arrivò a Parigi.


Dopo che le notizie della rinuncia del Principe ereditario di Hohenzollern sono state comunicate al Governo imperiale francese da quello reale spagnolo, l’ambasciatore francese in Ems ha richiesto ancora Sua Maestà il Re di autorizzarlo a telegrafare a Parigi che Sua Maestà il Re si impegnava per tutto il tempo avvenire a non dare giammai il suo consenso, qualora gli Hohenzollern ritornassero alla loro candidatura. Sua Maestà il Re ha ricusato di ricevere ancora l’ambasciatore francese e ha fatto dire per mezzo del suo aiutante che non aveva nulla da comunicare all’ambasciatore.

Come vedete, il tono di voce del telegramma “editato” è un po’ più indisponente. E vedete anche che il senso (la sostanza, direbbe qualcuno) non cambia.

I francesi si arrabbiarono molto. Tra l’altro Bismarck fece in modo che arrivasse in concomitanza con il 14 Luglio.

Il 19 la Francia dichiarò guerra alla Prussia. A inizio settembre ci fu la battaglia decisiva, vinta dai prussiani.

Finì con l’esilio di Napoleone III, la proclamazione della Terza Repubblica e con l’unificazione della Germania.

Maupassant scrisse dei racconti sulla Guerra Franco-prussiana, cui prese parte.

Non sappiamo cosa come sarebbe andata la storia se fosse stato recapitato il telegramma originale. Probabilmente una guerra tra la Prussia e la Francia ci sarebbe stata lo stesso. Fatto sta che il telegramma con tono di voce scelto da Bismarck fu il casus belli.


Se volete che scriva per voi testi con il tono di voce giusto o se volete imparare quello giusto, mi potete contattare.


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